Giuseppe

Nel mare buio, la nave s’infrange,
La Costa Concordia, il destino la scorge.
Sui ponti e sulle onde, si alza il panico,
Ma c'è un uomo in silenzio, dal cuore eroico.
Giuseppe, il suo nome, giovane e forte,
Con un sorriso che sfida la morte.
Un posto per sé, non lo cercò,
Ma per una madre con figli, il suo posto cedette, là.
La donna implorò, nel caos e nel frastuono,
"Ho due bambini, non lasciarmi nel buio."
Giuseppe la vide, con occhi gentili,
E la guida verso la salvezza, oltre le onde in fiumi.
"Prenda posto," disse, mentre il suo cuore batté,
Non si fermò nemmeno quando il tempo volò.
La madre racconta, con voce tremante,
"Era un angelo, o forse un'ombra affascinante."
Non sapeva nuotare, ma non volle sapere,
Che per salvarli avrebbe dovuto morire.
Cedette il suo posto senza alcun rimorso,
E il mare lo prese, senza un sorriso.
"Addio," disse Giuseppe, tra le acque gelate,
Dove nessuno può udire le voci disperate.
Morì per gli altri, mentre il mare lo inghiottì,
Ma nel cuore di chi visse, il suo nome restò qui.
Nel buio dell’oceano, una luce brillò,
Giuseppe non si salvò, ma l’amore non morì.
Nella terza scialuppa, una madre e due bambini,
Insieme al suo sacrificio, nella memoria camminano.
E la sua storia, che il vento porta lontano,
Parla di coraggio e di un cuore umano.
Giuseppe, il musicista, che senza paura,
Si fece angelo, in una notte oscura.