Text
Con nebbia sottile, come foschia al mattino,
avvolgeva i viandanti sul vecchio cammino,
e lì, invisibile come un respiro,
succhiava l’anima in un lungo sospiro.
Oh, la nebbia avvolge e si stringe pian piano,
chi scompare nei boschi non tornerà invano.
Ma chi ascolta le voci dei morti caduti,
ode il pianto dei giovani mai più vissuti.
Scendeva la notte su Ashabenford deserta,
la gente si apprestava al focolare in fretta.
Chi restava, dicevano, spariva nel nulla,
per poi riapparire in un antro di paura.
E in quell’antro oscuro, freddo e tagliente,
la negromante con occhi di serpe,
rubava la vita ai giovani sventurati,
che ai suoi piedi giacevano, spenti e piegati.
Oh, la nebbia avvolge e si stringe pian piano,
chi scompare nei boschi non tornerà invano.
Ma chi ascolta le voci dei morti caduti,
ode il pianto dei giovani mai più vissuti.
Un giorno Tempus, il Paladino forte,
sentì la chiamata e marciò verso la morte.
Con spada lucente e armatura splendente,
cercò la strega nell’ombra immanente.
L’antro trovò, con furore e ardore,
spezzò il potere dell’oscuro terrore.
La strega cadde, la nebbia svanì,
ma il suo lamento, eterno, restò lì.
Oh, la nebbia avvolge e si stringe pian piano,
chi scompare nei boschi non tornerà invano.
Ma chi ascolta le voci dei morti caduti,
ode il pianto dei giovani mai più vissuti.
Così fu spezzato l’incantesimo antico,
ma la leggenda ci sussurra pian piano,
che ancora nei boschi si teme il richiamo
di una nebbia sottile che vaga lontano.
Oh, la nebbia avvolge e si stringe pian piano,
chi scompare nei boschi non tornerà invano.
La negromante giace, ma il suo spirito antico
vive nel vento, oscuro e maligno.
Musikstil
male voice, baroque, Celtic music, harp, lyre, medieval chamber music, Renaissance